Si è conclusa solo stanotte la seduta del Consiglio Comunale che ha visto l’approvazione del bilancio di previsione 2014, ma sento il bisogno di indirizzare un messaggio a tutta la cittadinanza e in particolare a coloro i quali hanno il privilegio di sedere in Consiglio a rappresentarla.
Troppo spesso la solennità di un luogo centrale per l’esercizio dell’amministrazione della cosa pubblica viene dimenticata, troppo spesso tutti noi offriamo ai cittadini uno spettacolo che non meritano. L’aula consiliare, che ospita il più alto momento di democrazia della città, non deve mai trasformarsi in un ring in cui le diverse fazioni politiche si affrontano, ma deve essere il luogo del confronto fermo ma sempre e comunque educato. Devo dolorosamente rilevare però che il senso del rispetto si sta lentamente perdendo e ci troviamo ad assistere a baruffe, litigi, insulti e sovrapposizioni di urla. Poiché sono stata chiamata a presiedere questa importante adunanza, sento il bisogno e il dovere di ricondurre tutti i componenti, quelli eletti e quelli nominati, pur senza voler generalizzare, a un maggiore rispetto di un momento così rilevante. È opportuno che si ricordi che la Politica si afferma attraverso il dialogo e che non è possibile perseguire il bene comune senza che maggioranza e minoranza (non maggioranza e opposizione) partecipino all’azione Politica, ognuna secondo il proprio ruolo, ma sempre nel rispetto reciproco.
Dice Gustavo Zagrebelsky che la Costituzione «è quella cosa che i popoli si danno quando sono sobri, a valere per quando saranno ubriachi»; facendo le dovute proporzioni, la nostra Costituzione è rappresentata dal nostro Statuto e dal nostro Regolamento. È attraverso l’osservanza di queste due carte fondamentali che si può ottenere il rispetto reciproco, quando invece si va oltre si complicano le cose. Eppure spesso basterebbe una lettura attenta e approfondita per evitare di alzare i toni.
Il mio invito dunque è rivolto a recuperare i rapporti istituzionali che maggioranza e minoranza si devono e devono all’assemblea che mi onoro di presiedere: questo è il miglior viatico non solo per Consigli Comunali più sereni, ma anche e soprattutto per gestire in maniera condivisa la cosa pubblica e perfezionare le relazioni con l’avversario, da non considerare mai un nemico. Forse anche per questi motivi le nostre adunanze sono sempre meno partecipate dai concittadini, che di certo non apprezzano le intemperanze, gli attacchi diretti, il disprezzo delle regole.
Il Consiglio Comunale è il luogo in cui ci si mette in discussione. Bisogna abbandonare la convinzione di essere sempre nel giusto, e aprirsi al confronto sereno, pacato e costruttivo, senza voler, in spregio al Regolamento, per forza avere l’ultima parola. Le risse verbali, le ingiurie e l’aggressività lasciamole fuori dal Palazzo municipale, confiniamole sui social network, sui surrogati di socialità che non rappresentano i rapporti veri e autentici che costruiscono le nostre comunità.
Il Presidente del Consiglio Comunale
Francesca Pietroforte
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