In un recente articolo, abbiamo fatto emergere l’importanza di tutelare i nostri monumenti locali e sia l’importanza di individuare e tutelare, nello specifico, tutti gli artisti di strada: fatta salva l’idea che l’ipotetico albo, cui spiccano anche – e chiaramente – i “writer”, sarà una risposta in linea alla volontà costruttiva di scindere il mondo di chi rema contro la legge, e il pubblico decoro, dal mondo di chi vorrebbe esprimere un modo di comunicare facendo arte.
Producendo arte.
http://www.acquavivanet.it/attualita/3005-come-tutelare-la-cassarmonica-e-larte-di-strada.html
Servirà, a nostro modo di vedere, un albo: affinché i veri artisti possano adeguatamente tutelarsi e fare della loro arte un servizio per i privati, come per l’identità della nostra comunità. Ambire, dunque, a disegnare grandi quadri e creare collezioni. Oppure, incanalarsi in una nuova via formativa, se non proprio professionale, per diventare futuri grafico-pubblicitari, scenografi o web disegners.
Abbiamo menzionato anche le tovagliette da bar: qualcuno ci sorriderà volentieri sopra. E non ha ancora capito, pur non negando la sua buona fede, che si tratta di una via molto interessante: atta a fare del nuovo merchandising per promuovere la città e il suo territorio.
Qualcuno, specie fra i writer di origine controllata, ci ricorderà che vi è differenza fra chi imbratta illegalmente un muro e un vero artista: di sicuro non avrà nulla da obiettare se si proporrà un albo, incluso un concorso a premi annuale e sponsorizzato da privati e istituzioni locali.
E abbiamo, come AcquavivaNet, già lanciato il nostro appello: alle scuole, alle associazioni culturali, a tutte le compagini giovanili dei partiti politici presenti nella nostra città. Perché riteniamo importante rivalutare il nostro territorio: partendo anche dalle risorse umane che si ritengono spesso tagliate fuori dal diretto ciclo produttivo (“l’arte non offre da mangiare”: secondo alcuni).
Il nostro appello è anche figlio di un qualcosa che ci ha insegnato anche il Presidente del Centro Studi Antonio Lucarelli, Michele Natale: indimenticabile è stato anche il nostro recente “botta e risposta” di tipo mediatico.
http://www.acquavivanet.it/attualita/2650-qbene-comuneq-la-risposta-a-un-nostro-lettore.html
Cari giovani artisti locali, come possiamo valorizzarvi?
Nessuno, in realtà, ha qui la bacchetta magica: ma una soluzione, una via percorribile, potrebbe essere quella di promuovere un nuovo progetto di comunicazione e di intrattenimento, dove protagonista sarà l’operato artistico – nonché l’intuizione imprenditoriale – di tutta una generazione. Un operato atto ad una nuova promozione del territorio attraverso una studiata politica di merchardising.
È anche vero che ad Acquaviva, oltre a mancare forse la giusta mentalità innovatrice, mancherebbe ancora un vero laboratorio per il fumetto: quel fumetto magari atto a lanciare, definitivamente, l’immagine del nostro territorio.
Un trampolino di lancio, lo ribadiamo, sarebbe quello di pubblicare tovagliette da bar sponsorizzate: e tale visione, all’apparenza poco seria solo in una realtà conservatrice fino al midollo, è piuttosto in voga in regioni come la Lombardia e il Piemonte. In queste regioni attraverso il fumetto si comunica anche la cultura, i valori e l’amore per il territorio. Capitan Novara e General Varese sono già delle realtà: ci mancherebbe solo un Caporal delle Quattro Fontane. Un nuovo Capitan Harlock. O magari un novello Mobile Suit Gundam. “Perché no?”
Un nuovo supereroe: ritratto di una certa generazione. La nostra. Che decide di proteggere la sua città. E che porti fieramente i suoi colori. (Nonostante un po’ tutto e tutti…)
Forse la nostra città non è abbastanza ambita da ospitare ufo-crash all’americana (lo ammettiamo), ma – chissà – ci saranno storie ancora nascoste che, magari, attraverso l’abilità di un futuro, e buon, narratore acquavivese possano, poi, incrociare il noioso mondo reale con il mistero e la fantascienza. (O il noir…)
Forse i nostri giovani, spesso – e per colpa dei tempi in cui noi viviamo – non sono abituati a credere in se stessi e hanno un continuo bisogno di vivere immersi in un mare di esterofilia e di voglia di soggiornare già altrove: quando, invece, bisognerebbe rivalutare le risorse di casa propria e sapersi rimboccare le maniche. Per parlare, ancora oggi: di identità, di tradizione, di cultura, di voglia di fare (anche in senso imprenditoriale), di forte promozione pro-local e di esempi, locali, di vera integrazione sociale.
AcquavivaNet dice “no” alla politica dei deturpatori anonimi ed esprime anche la massima solidarietà nei confronti del Primo Cittadino.
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